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Novità Pos entro il 1° marzo: ecco tutte le ipotesi

lentepubblica.it • 31 Gennaio 2023

ipotesi novità posPotrebbero essere in arrivo alcune novità sul Pos, da analizzare in un tavolo di discussione, entro il 1° marzo 2023: ecco tutte le ipotesi.


Ipotesi novità Pos: entro il 1° marzo 2023, si svolgerà un tavolo di discussione, per introdurre alcune possibili novità sul Pos.

A dicembre scorso, Bruxelles aveva fermato la cancellazione dell’obbligo di Pos, per i pagamenti sotto i 60 euro e delle relative sanzioni, per chi non accetta il pagamento elettronico. Le multe ammontano a 30 euro, ai quali aggiungere il 4% della mancata transazione elettronica.

Ma il Governo è ancora al lavoro per trovare un modo per alleggerire le commissioni sui pagamenti elettronici e aiutare i commercianti.
Vediamo nel dettaglio.

Ipotesi novità Pos: il tavolo di discussione

Le transazioni con Bancomat e carte di credito fanno riferimento ai commi 386 e 387 dell’art.1 della Legge di Bilancio 2023.
In questi due commi, si stabilisce che, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge (entro il 1° marzo, quindi), dovrà essere adottato un decreto del Ministero dell’Economia.

Dovrà essere istituito un tavolo permanente tra le categorie interessate (l’Abi e le aziende che offrono servizi e prodotti relativi al pagamento digitale), che sarà incaricato di

“valutare soluzioni per mitigare l’incidenza dei costi delle transazioni elettroniche di valore fino a 30 euro a carico degli esercenti attività di impresa, arti o professioni che presentino ricavi e compensi relativi all’anno di imposta precedente di ammontare non superiore a 400.000 euro”.

novità pos ipotesiIpotesi novità Pos: quali potrebbero essere le nuove misure

Come dichiarato dal Ministero dell’Economia, il Ministro Giorgetti ha già avviato un primo dialogo con gli operatori.
La prima ipotesi vedrebbe l’azzeramento delle commissioni per i micropagamenti sotto i 10 euro e una riduzione flessibile per le spese sotto i 30 euro.

La misura si attuerebbe, in via sperimentale, per un anno.

Nel mentre, inoltre, alcune società si sono già mosse in autonomia, azzerando le commissioni sotto i 5 euro o attivando delle promozioni per i micropagamenti, che prevedono dei rimborsi, a cadenza semestrale, delle commissioni fino a 10 euro.

Nel caso in cui il tavolo di discussione non raggiungesse l’obiettivo prefissato dal Governo, arriverebbe un contributo straordinario che i gestori e i prestatori dei servizi di pagamento dovrebbero versare.

Si tratterebbe del 50% degli utili conseguiti dalle commissioni e dai proventi delle transazioni inferiori ai 30 euro. Il contributo finirebbe in un fondo taglia-costi, da destinare a commercianti e professionisti.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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